Pietro Roffi, 'La fisarmonica un ponte tra passato e futuro'
In uscita a gennaio 'Oltrepassare', nuovo album del musicista
(di Luciano Fioramonti) "Con il suo suono malinconico la fisarmonica è un ponte tra due mondi, tenta di tradurre il passato in presente, custodisce la memoria e al tempo stesso prova a guardare avanti". Ci deve pur essere un modo per liberare uno strumento confinato da sempre tra le atmosfere passionali del tango argentino, la musica popolare francese e il liscio delle balere romagnole. Questa strada va battendo Pietro Roffi, giovane ma da tempo considerato tra i talenti italiani della fisarmonica, che aggiunge un nuovo capitolo alla sua ricerca sugli orizzonti di un suono ancora inesplorato. Il 9 gennaio esce in digitale per l'etichetta Extended Place il singolo 'Flight - Oltrepassare III' che anticipa l'album 'Oltrepassare', prodotto da Blue Mirror con il sostegno del Ministero della Cultura e della Siae, in uscita il 30 gennaio. Dieci composizioni originali, tra cui le quattro tracce della suite che dà il titolo al disco, eseguite con un quintetto d'archi, pianoforte ed elettronica. "Questo lavoro - spiega Roffi all'ANSA - nasce da un bisogno silenzioso: far risuonare la fisarmonica dentro il tempo che abitiamo mentre tutto cambia ma resta attraversato dal respiro profondo della storia. Per me è una porta che si apre, il desiderio di andare oltre i limiti e gli stereotipi, poter far esprimere tutte le anime di questo strumento". Ecco, appunto, non rinnegare la tradizione con la fondamentale lezione di Astor Piazzolla e una zavorra folk fatta di polke e mazurche, ma percorrere strade diverse in cerca di fasce nuove di ascoltatori. I brani firmati dal musicista sono molto 'visivi', evocano suggestioni legate a spazi esterni e condizioni interiori. "L'idea di questo album è nata cinque anni fa - ricorda - ma non ho pensato ad un pubblico particolare. È la mia musica che nasce oggi, con la fisarmonica accanto a strumenti contemporanei. Vorrei che arrivasse a tutti, non solo agli appassionati di Max Richter e Ludovico Einaudi". Pietro Roffi ha avuto il battesimo di fuoco nel 2018 davanti a Ennio Morricone e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, debuttando al Parco della Musica di Roma nella serata organizzata dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia per i 90 anni del grande compositore. "Suonai un brano bellissimo scritto per me e per quella occasione dal Premio Oscar Dario Marianelli, un'emozione indimenticabile", ricorda. Oggi all'attività concertistica in Italia e all'estero il musicista unisce l'impegno nella composizione pensando a come accostare la fisarmonica ad altri suoni. "Le nuove generazioni non la conoscono anche se Cesare Cremonini l'ha suonata negli stadi - osserva -. Resta comunque relegata a un pubblico di nicchia". Eppure, anche se lentamente, qualcosa si muove. Roffi, che vive a Valmontone (Roma) dove è nato 33 anni fa, tiene masterclass online con decine di giovani italiani e stranieri da Lituania, Francia, Belgio, Svizzera, Portogallo, Brasile. "Studiano la mia musica - dice - e lavoro anche per loro perché senza pubblico per chi suoneremmo? Ho scoperto che per entrare nei conservatori di alcuni conservatori stranieri è stata considerata obbligatoria l'esecuzione di alcuni miei brani. Mi è capitato di ascoltare mie composizioni non solo in ambiente accademico e allora è gratificante sapere che la tua musica diventa di tutti". Il prossimo passo è esplorare le possibilità sonore della fisarmonica trasfigurandole con l'uso dell'elettronica. L'anno che sta per cominciare sarà, invece, dedicato a proporre 'Oltrepassare' in giro per l'Italia da solo o nella forma più completa con ensemble d'archi, pianoforte e supporto elettronico. Pietro Roffi suona la fisarmonica da quando aveva sei anni. "Ogni giorno c'è un suono o un gesto che si possono inventare. È uno strumento che può collegare il passato al futuro, un filtro sentimentale attraverso cui il suono cambia prospettiva, colore e materia. C'è ancora tanto da scoprire".
Y.Callens--JdB
