>>>ANSA/Space Economy, l'Italia è pronta con industria e ricerca
Al via gli Stati Generali. Urso: 'Nel nostro Paese grandi attori
(di Benedetta Bianco) L'Italia dello spazio è pronta a entrare da protagonista nella Space Economy e punta ad avere un ruolo di primo piano nella Conferenza Ministeriale di Brema del prossimo novembre, quando i rappresentanti dei Paesi membri l'Agenzia Spaziale Europea si riuniranno per determinare le priorità di finanziamento nei prossimi anni. E' quanto è emerso dalla presentazione, oggi a Roma, degli Stati generali della Space Economy organizzati dal 27 al 31 ottobre a Roma, Torino e Milano e organizzati dall'Intergruppo parlamentare per la Space Economy. "Nel nostro Paese ci sono grandi attori, penso all'accordo appena stretto tra Airbus, Leonardo e Thales, ma vi sono anche tante piccole e medie imprese estremamente importanti", ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata per le politiche spaziali e aerospaziali, intervenuto oggi alla presentazione degli Stati Generali per la Space Economy. "È un'iniziativa significativa- ha proseguito il ministro - quella che l'Intergruppo realizzerà anche quest'anno. Ci consente di confrontarci su quello che sarà il ruolo che il nostro Paese dovrà svolgere alla Conferenza Ministeriale di Brema: in questo momento, infatti, l'Italia si avvia a diventare protagonista dell'avventura spaziale". Accanto alle grandi aziende, a sostenere il nostro Paese in questo ruolo c'è una rete di piccole e medie imprese e ci sono le quattro Space Smart Factory inaugurate quest'anno, ossia gli stabilimenti nati per rivoluzionare la produzione di piccoli satelliti e realizzati nell'ambito dell'iniziativa Space Factory 4.0, finanziata per il 49% dall'Agenzia Spaziale Italiana con fondi del Pnrr e per il 51% da investitori privati. Gli Stati Generali della Space Economy saranno dunque l'occasione per riunire tutto l'ecosistema italiano dell'economia spaziale, mettendo a confronto le istituzioni, l'industria, il mondo dell'economia e quello della ricerca. "La contaminazione tra settori diversi è sempre più importante penso ad esempio al settore della difesa e della sicurezza, o a quello della Blue Economy", ha detto il direttore generale dell'Asi Luca Vincenzo Maria Salamone, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione. La cornice che definisce le coordinate per la attività del settore si deve alla legge sullo spazio, il cui valore è stato sottolineato sia da Urso sia da Salamone. Approvata nel giungo 2025, la legge italiana sullo spazio è la prima di questo tipo a livello europeo e il suo obiettivo è fornire un quadro normativo completo per operatori sia pubblici che privati. "Oggi lo spazio è anche una competizione tra privati, non solo tra stati - ha rilevato Urso - e la legge serve anche a incentivare le piccole e medie imprese che operano in questo settore". Tra le altre cose, la legge prevede un registro di immatricolazione degli oggetti spaziali lanciati fuori dall'atmosfera, un piano nazionale per l'economia dello spazio con un orizzonte di almeno cinque anni e un fondo dedicato. Il compito di vigilare sugli operatori spetterà all'Asi.
K.Laurent--JdB