

Amb. Talò, dimensione Indo-Mediterranea per creare futuro pace
'Qui persone da Israele e Palestina, si può lavorare assieme'
"Noi dovremmo sostituire un Mediterraneo allargato con l'area dell'Indo-Mediterraneo: India, Medio Oriente, Europa". A dirlo è stato l'ambasciatore Francesco Talò, inviato speciale per Imec, l'India-Middle East-Europe Economic Corridor, un progetto infrastrutturale strategico a cui il ministero degli Esteri aderisce. Talò ha parlato con l'ANSA a margine di uno dei dialoghi a porte chiuse della prima giornata dei Med Dialogues a Napoli. "Abbiamo appena finito una sessione dedicata a questo tema, ma anche alla pace. Ed è stata molto interessante perché i protagonisti sono stati esponenti della società civile: israeliani, palestinesi e giordani insieme". A pochissimi giorni dall'accordo di Sharm El Sheikh, a Palazzo Reale a Napoli quindi si è riusciti ad avere "insieme rappresentanti della società civile di Palestina e di Israele, cioè persone che dal basso capiscono che si può e si deve lavorare insieme". Perchè, è il punto dell'ambasciatore, "ci sono degli interessi comuni, come i temi ambientali, l'acqua o l'energia. Si può partire da lì, creare un triangolo della pace". E così il corridoio potrebbe "diventare una rete che si espande, che va oltre il disegno originale di interessi comuni, di opportunità". Magari col coinvolgimento anche dell'Africa del piano Mattei e soprattutto "con la necessità di ricostruire Gaza fisicamente, ma ancora di più di ricostruire un rapporto che si è terribilmente lacerato. Ma non è completamente distrutto. Questo è ciò che abbiamo visto oggi".
F.Dubois--JdB