Journal De Bruxelles - Viggo Mortensen, il patriottismo si confonde con il nazionalismo

Viggo Mortensen, il patriottismo si confonde con il nazionalismo
Viggo Mortensen, il patriottismo si confonde con il nazionalismo

Viggo Mortensen, il patriottismo si confonde con il nazionalismo

L'attore presenta al Cinema Troisi 'Una giornata particolare'

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"Ho scelto 'Una giornata particolare', di Ettore Scola, perché questo film è scritto e realizzato con finezza e grande attenzione ai dettagli, con splendide interpretazioni di Sophia Loren e Marcello Mastroianni, e anche perché il film solleva molti interrogativi su come un'intera nazione possa rinunciare all'istinto che resiste alla violazione dei diritti umani fondamentali delle persone e dei gruppi immaginati". Viggo Mortensen, ospite ieri sera al cinema Troisi di Roma, nell'ambito della serie di incontri programmati in occasione dell'Udienza del Papa con il mondo del cinema, che è tenuta ieri, lancia l'allarme sulla tenuta democratica nei paesi occidentali. L'attore statunitense ha scelto di introdurre, appunto, il capolavoro di Scola. "Si chiede come noi, come esseri umani - ha detto ancora -, possiamo dimenticare la visione che la discriminazione del gruppo è pericolosa per tutti i gruppi nella nostra società. Il patriottismo si confonde con il nazionalismo, come la pressione al conformismo, dovuta alla paura fisica ed economica, e consente l'ascesa di un nazionalismo brutale che elimina i concetti di compassione e di rispetto fondamentali per tutti i cittadini". "Ho visto questo film per la prima volta quasi 50 anni fa: mi ha commosso profondamente allora e di nuovo durante il lockdown dovuto al Covid, 5 anni fa, quando decisi di guardarlo insieme a molti altri film che avevo visto e apprezzato alla fine degli anni '70 - ha raccontato l'interprete de 'Il signore degli anelli' e 'La promessa dell'assassino' -. Forse più di tutti quelli, questo film mi è sembrato un fatto degli anni di cui parlo, la prima volta che l'ho visto, e il parallelismo tra la democrazia e la libertà di pensiero individuale nell'Italia del 1938 e quelle che affrontiamo oggi in Europa, come negli Stati Uniti, mi sono sembrati evidenti nel 2020, come lo sono oggi". "In questo film vediamo e sentiamo i segnali d'allarme di un'autocrazia fascista sempre più brutale, evidente già 87 anni fa, e potremo chiederci perché così poche persone si siano schierate a favore degli ideali democratici in quel tempo. Penso che dovremmo rispondere alla stessa domanda oggi - ha sottolineato ancora Mortensen -. Il Papa e il Vaticano usano la parola "speranza" quando parlano del ruolo che le arti, in particolare le storie cinematografiche, possono avere nella società. Un apprezzamento per l'espressione artistica e un sincero interesse per la cultura possono aiutarci a condividere buoni modelli di interazione, a dare priorità alla compassione e alla curiosità rispetto alla crudeltà e al pregiudizio".

H.Raes--JdB