Journal De Bruxelles - Le miniere di Villerupt e suoi operai in 'Tempi nuovi'

Le miniere di Villerupt e suoi operai in 'Tempi nuovi'
Le miniere di Villerupt e suoi operai in 'Tempi nuovi'

Le miniere di Villerupt e suoi operai in 'Tempi nuovi'

A Festa Roma docu di Caillat, sceneggiato con Cristina Comencini

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Oggi al Rome Film Fest è anche il giorno di 'Tempi Nuovi' documentario diretto da François Caillat e sceneggiato con Cristina Comencini. Due i fili narrativi principali: un'opera sul vecchio mondo operaio composta da Carlo Crivelli su un libretto di Valerio Magrelli e un documentario girato a Villerupt, in Lorena, città mineraria dove emigrarono, nel XX° secolo, migliaia di lavoratori italiani. A Villerupt, al confine tra Francia e Lussemburgo, che è anche la città natale del regista in 'Tempi Nuovi' si intreccia memoria operaia e destini contemporanei in un affresco cinematografico e musicale. Il film racconta infatti la storia di una famiglia di minatori italiani negli anni Sessanta e interroga i loro nipoti che ormai lavorano a Lussemburgo in ambiti nuovi che spaziano dalla finanza allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. Il film mette così in scena la trasformazione dei legami sociali e la fine di una civiltà nell'arco di poche generazioni tra memoria collettiva e traiettorie individuali. "Tornando in Lorena, nella città dove sono nato - ha detto il regista definito 'cineasta della memoria' - non immaginavo certo che fosse nato un altro mondo. Avevo lasciato una città operaia, il lavoro di ferro e acciaio, i canti dei minatori italiani… Ho scoperto al loro posto finanza e intelligenza artificiale. I discendenti dei minatori sono diventati banchieri e informatici. Del passato non resta che una legenda cantata".

W.Dupont--JdB