

La Valchiria scenica, con Wagner il nuovo corso di Santa Cecilia
Stagione 25-26 nel segno di Harding tra star, debutti e tournée
(di Luciano Fioramonti) Santa Cecilia cambia passo e apre la stagione 2025-2026 con una novità assoluta: Die Walküre (La Valchiria) di Richard Wagner in forma scenica, diretta da Daniel Harding con la regia di Vincent Huguet, primo capitolo dell'intero ciclo del Ring che caratterizzerà anche l'avvio delle prossime stagioni. A Roma il precedente della tetralogia messa in scena risale al 1961 al Teatro dell'Opera - in forma di concerto l'Accademia Nazionale la propose nei primi anni Ottanta, diretta da Giuseppe Sinopoli - ma l'altra grande novità riguarderà proprio la Sala Santa Cecilia, la più grande dell'Auditorium Parco della Musica, che da cornice si appresta a diventare vero e proprio spazio teatrale come si vedrà nel concerto inaugurale con le scenografie del designer Pierre Yovanonich. La fondazione musicale di Roma mette, dunque, in campo un calendario ambizioso ricco di stimoli, tra grandi direttori d'orchestra, debutti eccellenti e tournée che toccheranno Europa e Asia. Tornano star del podio come Myung-Whun Chung, Tugan Sokhiev, Semyon Bychkov, Jakub Hrusa, Sir John Eliot Gardiner e Daniele Gatti. Sir Antonio Pappano, per 16 anni direttore musicale dell'orchestra ceciliana e oggi direttore emerito, incontrerà il suo "caro pubblico" in due concerti, mentre debutteranno Petr Popelka e Joana Mallwitz. Una schiera di solisti di grido animeranno i programmi sinfonici e da camera, da Daniil Trifonov a Igor Levitt, Leonidas Kavakos, Andrea Lucchesini, Beatrice Rana, Grigory Sokolov, Lang Lang. "È una stagione di cambiamento - ha detto Massimo Biscardi, sovrintendente insediatosi da pochi mesi, presentando il programma con il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi -. Santa Cecilia si presenta alla città come il luogo della musica sinfonica ma vuole identificarsi con il luogo dove vive e lavora. Dobbiamo far capire a tutti che c'è un luogo della musica classica, l'Auditorium di Renzo Piano, bellissimo al pari delle sale da concerto di Berlino e Parigi". "Classica, presente, eterna" è lo slogan che dà il segno del nuovo corso in linea con l'idea di musica di Biscardi, che all'offerta dei capolavori della tradizione vuole affiancare la musica di oggi e i lavori dei compositori della scena italiana. "Ne abbiamo almeno una decina che ci invidia il mondo intero" ha detto. Daniel Harding, alla sua seconda stagione da direttore musicale, sarà sul podio per otto produzioni e i tre tour internazionali. "Ora sono direttore solo qui a Roma", ha spiegato riferendosi alla conclusione della sua esperienza alla guida dell'orchestra sinfonica della Radio Svedese. "Sono all'inizio della mia storia con l'orchestra, ma abbiamo già fatto passi avanti enormi per trovare la fiducia reciproca che rende tutto possibile". La prossima stagione provoca "emozione e paura, il livello dei direttori ospiti è fantastico. Non c'è un'altra orchestra al mondo come questa e così, con il coro e la città, potremo continuare ad attrarre i direttori migliori", dice Harding ricordando che festeggerà il 31 agosto i suoi 50 anni a Bucarest dirigendo un concerto con Martha Argerich, leggenda del pianoforte. Quanto all'inaugurazione con Wagner, il direttore musicale lo ha definito "un progetto enorme" e la versione scenica aiuterà perché sarebbe troppo chiedere al pubblico di assistere a cinque ore di musica cantata in tedesco. Ai capolavori senza tempo come il Messiah di Händel, le Sinfonie di Mahler (che Harding sta proponendo al ritmo di due all'anno) o di Beethoven, la programmazione dà appunto spazio alla musica di oggi, con il ritorno di John Adams e con prime assolute come la nuova commissione a Fabio Vacchi 'Il tutto in tutti'. Harding dirigerà anche la prima italiana del Concerto per violino n. 7 di Alexey Shor, con Gil Shaham solista, e un concerto di musiche di Verdi, Rachmaninoff e il Concerto in sol di Ravel con il giovane Yunchan Lim ("un miracolo"), il più giovane vincitore del concorso Van Cliburn, con il quale farà il lungo tour asiatico che toccherà Seoul, Taipei, Pechino, Shanghai. Spazio anche alla musica barocca con i concerti a febbraio di Rinaldo Alessandrini per Vivaldi e Bach e ad aprile con la Passione Secondo Matteo, diretta da Riccardo Minasi. Tra i debutti più attesi con l'orchestra ceciliana quello, a marzo, del direttore greco Teodor Currentzis che tornerà il 3 giugno alla guida della "sua" Orchestra Utopia. La Stagione da Camera proporrà venti concerti in abbonamento, due in più rispetto al passato. Si parte il 1° novembre con un trio d'eccezione formato da Lisa Batiashvili, Gautier Capuçon e Jean-Yves Thibaudet e un programma dedicato a Rachmaninoff, Debussy e Dvořák. Il sottosegretario Mazzi ha ricordato che il suo ministero ha destinato nel 2024 a Santa Cecilia quasi 15 milioni di euro (la Regione Lazio 595mila euro, il Comune di Roma 3,3 milioni) a fronte di un finanziamento complessivo di 223 milioni riservato dallo Stato alle fondazioni lirico-musicali.
E.Heinen--JdB