

Gainsbourg, finalmente me stessa e non 'figlia di'
A Cannes per Anderson, dalla morte di mamma Jane scelgo commedie
(dell'inviata Alessandra Magliaro) Quanto ci vuole a diventare Charlotte e non la figlia di Jane Birkin e Serge Gainsbourg ossia due miti assoluti degli anni '70? A 53 anni, l'unica figlia della coppia di Je t'aime moi non plus, afferma di aver imparato "solo di recente a essere se stessa, piuttosto che la figlia dei miei genitori. Ed è più forte di quanto si pensi 'diventare' attrice e fare del cinema la mia professione". Ne parla con timidezza come è nel suo carattere ma anche ritrovando un sorriso raro al festival di Cannes, protagonista oggi di uno degli incontri di Women in action. Fece emozione sulla Croisette nel 2021 la sua lettera d'amore alla mamma Jane by Charlotte, il documentario che aveva realizzato filmando la madre in tutto il mondo cercando quella confidenza e quelle memorie che mai aveva avuto prima: loro due sul red carpet, Jane già malata, radiose, felici insieme finalmente riunite. "Quel film resta ora una grande incredibile testimonianza anche se è stato dura girarlo, lei era malata, a volte la detestavo, volevo fosse un viaggio professionale ma il personale tornava sempre fuori e poi però ho detestato finirlo", dice sottolineando che il lutto per la morte della madre ha portato ad una sua reazione come attrice. "Dopo la sua morte ho cominciato a prendere in esame ruoli più leggeri, ho scelto di cambiare, virare in commedia, sentivo il bisogno di essere così e sperimentare un altro ritmo, trovare altri toni". Ed è arrivato Etoile, la serie ideata dai creatori di The Marvelous Mrs. Maisel Amy Sherman-Palladino e Daniel Palladino (Prime) la cui prima stagione è in lizza per molti premi. Al centro la danza: due compagnie di balletto di fama mondiale, New York e Parigi, si scambiano le loro stelle più talentuose. Charlotte è la direttrice artistica ad interim de Le Ballet National di Parigi, Luke Kirby è il direttore artistico del New York Metropolitan Ballet, ex bambino prodigio della danza classica. E poi Wes Anderson che regala a Gainsbourg un cameo grottesco: è la prima moglie del protagonista Benicio Del Toro e la mamma della coprotagonista Mia Threapleton nel suo teatrino La trama fenicia, in concorso per la Palma d'oro e domani sulla Montee. Gainsbourg cita Lars Von Trier come regista del cuore, "adoro la sua provocazione mi ricorda mio padre in un'altra epoca": qui a Cannes vinse il premio come migliore attrice nel 2009 proprio per il suo ruolo in Antichrist di Lars von Trier che la diresse poi in Melancolia, Nymphomaniac e La casa di Jack. "Il mio primo ricordo più bello del festival di Cannes è proprio con Lars, era così orgoglioso di aver realizzato quel film Antichrist e di presentarlo qui. È stato davvero speciale ricevere quel premio. Non ho mai lottato per avere progetti, l'unico per cui mi sono battuta è stato proprio il lavoro con Von Trier". Il prossimo lavoro è per il cinema diretta da Lauriane Escaffre e Yvo Muller su un personaggio forte francese come Gisele Halimi, avvocatessa, militante femminista, fondatrice a inizio anni '70 con Simone de Beauvoir dell'associazione Choisir che lottava per la depenalizzazione dell'aborto.
R.Cornelis--JdB