Terapie high tech ed IA nuove armi per combattere il dolore
A Firenze esperti fanno il punto sulle innovazioni nel settore
Innovazioni farmacologiche, ma anche Bioingegneria, terapie High Tech ed IA sono le nuove armi per combattere il dolore. Le maggiori novità nel campo del trattamento del dolore sono al centro del congresso internazionale 'Pain Medicine, a long journey', co-organizzato da Fondazione Menarini e da Fondazione Paolo Procacci, in programma a Firenze il 12-13 settembre. L'evento celebra anche il 50° anniversario del primo congresso della International Association Study of Pain (IASP), la più importante organizzazione mondiale nel campo della medicina del dolore, tenutosi proprio a Firenze nel 1975. La terapia farmacologica del dolore, spiegano gli specialisti, in molti casi si avvale ancora di alcuni farmaci scoperti nell'800 come la morfina, il paracetamolo o l'aspirina. A questi, nel corso degli anni se ne sono aggiunti molti altri, sempre più sofisticati, tra i quali alcuni arrivati nelle ultime settimane. Nell'ambito del dolore acuto (in particolare quello post-operatorio), l'ultima novità è rappresentata dalla suzetrigina, il primo analgesico non oppiode approvato dall'FDA negli ultimi vent'anni per questo tipo di dolore. Oltre ad essere molto efficace, questo farmaco non espone al rischio di dipendenza, invece tipico degli oppiodi. La nuova molecola è adesso al vaglio di nuovi studi di fase 3 per il possibile impiego in altri tipi di dolore, come quello da neuropatie periferiche o da radicolopatie lombo-sacrali. Nel campo della fibromialgia, la novità è rappresentata dal riposizionamento di un vecchio farmaco miorilassante, la ciclobenzadrina sublinguale, di recente approvata dall'FDA per il trattamento di questa condizione. Si tratta della prima terapia approvata per la fibromialgia, resa disponibile negli Usa negli ultimi 15 anni. Infine, una delle ultime novità sul fronte della ricerca è rappresentata dalla scoperta del gene SCL45A4, associato al dolore cronico. Ma a crescere sono anche la Bioingegneria e le terapie high-tech per il dolore: oltre agli stimolatori midollari (neurostimolatori) già utilizzati per la terapia del dolore cronico, che non risponde ad altri trattamenti, anche l'IA, la realtà virtuale e alcuni dispositivi digitali si stanno imponendo sempre più nella lotta contro il dolore. E anche la bioingegneria sembra trovare sempre maggiore spazio nel trattamento delle sindromi dolorose dell'apparato locomotore. Indossare un esoscheletro consente infatti di alleggerire il carico su queste articolazioni, facendo tornare le persone a camminare senza dolore. "Fondazione Menarini è orgogliosa di poter condividere l'organizzazione di questo evento - afferma Stefano Del Prato, presidente della Fondazione Menarini - sia per il suo elevatissimo contenuto scientifico ma anche perché segna la storica tappa di 50 anni di attività congressuale della IASP e il degno avvio delle celebrazioni dei 50 anni di attività della Fondazione".
D.Verstraete--JdB