Hiv e epatiti, al via la Settimana del test, in campo in 6 città
Con Lila esami salivari o capillari anonimi e gratuiti
Nel 2023 sono state segnalate 112.883 diagnosi da Hiv nei paesi della regione europea dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Nello stesso arco di tempo sono stati registrati 28.622 casi di epatite C, 37.766 di epatite B e 41.051 di sifilide. Tantissimi però sono ancora quelli non diagnosticati o le infezioni scoperte in fase avanzata. Torna per questo, da oggi al 26 maggio, la Settimana Europea del Test, iniziativa di sensibilizzazione dedicata alla diagnosi precoce dell'Hiv, delle epatiti e di altre infezioni sessualmente trasmissibili, che in Italia vede 6 città in prima fila. Sotto lo slogan 'Testare, Trattare e Prevenire', la settimana coinvolge oltre 50 Paesi con centinaia di realtà pubbliche e private per promuovere l'importanza della diagnosi tempestiva. In Italia, Lila - Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids, ha potenziato l'offerta di test rapidi, anonimi e gratuiti (salivari o capillari) a Bari, Cagliari, Como, Milano, Torino e Trento, con 25 appuntamenti e 96 ore totali di testing. Chi si rivolge al servizio può usufruire anche di colloqui informativi anonimi e counselling pre e post-test. Oltre a favorire l'accesso ai test, l'iniziativa mira a sollecitare le istituzioni ad abbattere le barriere come costi, burocrazia e mancanza di anonimato, che scoraggiano molte persone dal testarsi. In caso di infezione, la diagnosi precoce consente un accesso tempestivo alle terapie, che oggi garantiscono ottimi risultati. Per l'Hiv, i trattamenti antiretrovirali possono ridurre la carica virale a livelli non rilevabili, rendendo il virus non trasmissibile. Anche per l'epatite B esistono terapie efficaci, mentre l'epatite C è ormai guaribile nella quasi totalità dei casi con antivirali. La settimana si inserisce nel quadro degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Onu Agenda 2030, che puntano all'eliminazione delle principali minacce infettive globali. Obiettivo che, secondo l'ultimo rapporto dell'Ecdc (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie), i Paesi europei non sono ancora vicini a raggiungere.
M.F.Schmitz--JdB