Journal De Bruxelles - Honda rivede al ribasso le stime sull'utile annuale

Honda rivede al ribasso le stime sull'utile annuale
Honda rivede al ribasso le stime sull'utile annuale

Honda rivede al ribasso le stime sull'utile annuale

Pesa la crisi dei chip e le tensioni commerciali Usa

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La persistente carenza di semiconduttori continua a pesare sulla produzione e la redditività di Honda, costretta a rivedere al ribasso le proprie stime sui profitti per l'anno fiscale in corso. Nell'esercizio che termina al prossimo marzo, l'utile netto della seconda casa auto giapponese dovrebbe attestarsi a 300 miliardi di yen, equivalenti a circa 1,69 miliardi di euro, contro i 420 miliardi precedentemente annunciati: si tratta di una flessione del 64,1%. Stessa andatura per le previsioni sull'utile operativo, che passa da 700 a 550 miliardi di yen, e il fatturato, abbassato a 20.700 miliardi di yen, da quota 21.100. I numeri del primo semestre fiscale chiuso a settembre offrono un quadro già critico: l'utile netto è sceso del 37% a quasi 312 miliardi di yen, mentre l'utile operativo ha registrato un calo del 41%. Notizie poco rassicuranti anche dal fatturato semestrale, diminuito dell'1,5%, con le vendite globali di autovetture ferme a 1,68 milioni di unità, in flessione del 5,6% su base annua. Un ruolo significativo nel deterioramento dei conti arriva dalle tensioni commerciali con gli Stati Uniti; ad aprile l'amministrazione Trump aveva innalzato le tariffe sulle importazioni di veicoli giapponesi dal 2,5% al 27,5%, per poi ridurle al 15% nei negoziati avviati a settembre. Tuttavia, l'impatto sui margini di Honda è stato immediato e duraturo, notano gli analisti. Nel frattempo, la crisi politica che riguarda il governo olandese e il fornitore di semiconduttori Nexperia ha determinato il blocco delle esportazioni dei chip prodotti dalla fabbrica cinese; una decisione che a sua volta ha provocato la riduzione delle attività nello stabilimento Honda di Celaya in Messico - che produce circa 200mila veicoli all'anno, e ulteriori ritardi nelle fabbriche negli Stati Uniti e in Canada. In questo contesto l'azienda ha rivisto al ribasso l'obiettivo annuale di vendite globali, portandolo a 3,34 milioni di unità da 3,62 milioni, e ben al di sotto dei 3,72 milioni conseguiti nell'ultimo esercizio, citando una domanda in calo in Asia, in particolare in Cina e nel Sud-Est asiatico, dove la concorrenza locale e il rallentamento economico continuano ad erodere quote di mercato.

B.A.Bauwens--JdB