

Alpinista ceca Kolouchova precipita da Nanga Parbat e muore
Probabilmente a causa dell'esplosione di un bombola di ossigeno
L'alpinista Klára Kolouchová, prima donna ceca a raggiungere la vetta dell'Everest e del K2, è morta durante una spedizione sul Nanga Parbat, la nona vetta più alta del mondo, in Pakistan, come confermato dalle autorità. Kolouchová, 46 anni, sarebbe caduta da un'altezza compresa tra il Campo I e il Campo II, probabilmente a causa dell'esplosione di una bombola di ossigeno, secondo quanto riportato dall'Alpine Club of Pakistan. L'incidente è avvenuto intorno alle 4:00 del mattino di ieri vicino al Campo Base di Bunar, nel distretto di Diamer, nel Gilgit-Baltistan. Le squadre di soccorso sono state immediatamente allertate e inviate sul posto. Le operazioni di recupero per localizzare e recuperare il suo corpo sono in corso. Kolouchová era ben nota alla comunità alpinistica internazionale. Era arrivata in Pakistan il 15 giugno per la spedizione al Nanga Parbat, accompagnata dal marito e da cinque membri della squadra. "Siamo profondamente addolorati per questa tragica perdita", ha dichiarato all'ANSA Karrar Haidri, vicepresidente dell'Alpine Club of Pakistan. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono rivolti alla sua famiglia, ai suoi amici e all'intera comunità alpinistica. Il Nanga Parbat, che si erge a 8.125 metri (26.660 piedi), è noto per il suo terreno insidioso ed è spesso definito la "Montagna Assassina" a causa dell'elevato numero di vittime sui suoi pendii. Nel febbraio 2019, altri due alpinisti, l'italiano Daniele Nardi e il britannico Tom Ballard, sono morti nel tentativo di scalare il Nanga Parbat.
D.Verheyen--JdB