Borrello (Hogan) bene chiarimenti Anac su Whistleblowing
'Ora valutare modi e tempi di allineamento delle imprese'
Le nuove linee guida dell'Anac sul whistleblowing sono "un apprezzabile intento chiarificatore" per risolvere "le criticità emerse nella prima fase di applicazione" del decreto legislativo del 2023", "in tale contesto, resta ora da osservare in che misura - e con quali tempistiche - le imprese procederanno ad allineare i propri sistemi e procedure di whistleblowing (ove esistenti e ancora non conformi) alle nuove indicazioni dell'autorità, specie se si considera che quest'ultima ha già iniziato a esercitare i poteri previsti dal decreto". Lo afferma l'avvocato Alessandro Borrello dello studio Hogan Lovells secondo cui le linee guida "affrontano in maniera dettagliata diversi aspetti cruciali relativi all'applicazione del decreto, recependo in più passaggi i suggerimenti formulati dagli stakeholder". Per Borrello l'Anac "finalmente chiarito che, ferma restando la necessità di istituire un canale interno riconducibile al singolo ente, le società appartenenti a un gruppo possono, a prescindere dalle proprie dimensioni, affidarne la gestione alla capogruppo o ad altra società del gruppo". "In quest'ottica, spiccano i paragrafi dedicati alla gestione del canale di segnalazione nei gruppi societari - aggiunge - che forniscono diverse indicazioni volte a rispondere alle esigenze di una larga parte degli operatori i quali, in assenza di previsioni specifiche e chiare, avevano evidenziato le criticità operative connesse all'implementazione dei sistemi whistleblowing in contesti complessi, quali quelli di società controllate non sempre dotate di capacità e risorse adeguate". Sotto altri profili, "l'Autorità si è dimostrata meno flessibile malgrado le sollecitazioni delle imprese verso soluzioni più elastiche e meno onerose. Così, per esempio, sul fronte segnalazione in forma scritta, Anac ha ribadito la netta preferenza per le piattaforme informatiche, strumenti considerati idonei a garantire un maggiore livello di protezione dei dati personali. Il ricorso alla posta elettronica - ordinaria o certificata - continua a essere ritenuto non adeguato, salvo che (ed è questa la novità, in linea con il Parere del Garante privacy del 9 ottobre 2025) esso non sia "accompagnato da specifiche contromisure opportunamente giustificate quali misure di mitigazione del rischio individuate in sede di definizione della valutazione di impatto del trattamento sulla protezione dei dati".
H.Raes--JdB